Sono nato a Roma nel 1955.

Ho avuto il privilegio da ragazzo di conoscere il grande Maestro Corrado Cagli.

I miei genitori frequentavano il ristorante “La Villetta” a Roma, dove lui quotidianamente pranzava. Osservavo affascinato tutti i giorni quest’uomo, pittore affermato e riconosciuto di cui tutti parlavano. Io, con l’innocenza di un ragazzino, ebbi l’audacia di sottoporgli un mio dipinto che, eseguito a soli 14 anni, posso oggi definire “improponibile”!

Lui disse: “Lascia perdere…!” Io non lo feci, anzi mi applicai con caparbietà e fui premiato… Diventai suo allievo.

Ho frequentato il suo studio dal 1970 al 1976, lo guardavo lavorare, e come lui stesso mi disse una volta: “Monkey see, monkey do“ (scimmia fa , scimmia ripete).

Il frottage era solo una delle tante tecniche da lui utilizzate, io invece ne fui rapito, tanto da adottarla come mia esclusiva tecnica di pittura.Non ho mai utilizzato pennelli, le mie opere sono realizzate con pastelli cerosi a olio sfregati su fogli di carta sottile, che mi permettono così di farne affiorare il clichè utilizzato.

Come Cagli, anch’io fino al 2002 ho utilizzato i clichès tenendoli fissi sotto la carta. Nel tempo, ho sperimentato che, ruotando alcuni tipi di clichès, riuscivo a mescolare i colori, ottenendo una trama più compatta. Questa scoperta mi ha regalato la possibilità di realizzare gli incarnati dei corpi al meglio. L’incarnato oggi è più luminoso e riesco a lavorare molto meglio sulle sfumature del chiaroscuro, ottenendo una profondità tale da riuscire a paragonare il risultato alla tecnica con pennelli ad olio.

Questa è stata una vera innovazione della tecnica del frottage e pertanto oggi alcuni mi hanno definito il Maestro del Frottage.

 
 

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